della Rocca vuole rendere omaggio alla Reuge Music che con le sue scatole musicali carillon, veri e propri capolavori, conserva la tradizione svizzera della musica meccanica e da seguito a una storia appassionante.
Antoine Favre è il padre della scatola musicale. I movimenti musicali contemporanei si basano su un’idea antica di oltre due secoli: nel 1796, l’artigiano di Ginevra sostituisce il timbro e la molla esistenti con delle lame vibranti. I suoni sono divinamente più chiari, più vari e precisi. Questa innovazione è all’origine della storia della musica meccanica.
Le conoscenze dei maestri di carillon si diffonderanno grazie ad alcuni artigiani orologiai che avevano lasciato Sainte-Croix per lavorare a Ginevra. Nel periodo delle Guerre Napoleoniche ritornano nel paese natale, per la mancanza di mano d’opera e si mettono a coltivare la terra, senza abbandonare tuttavia il lavoro in atelier. Forte di questo inestimabile know-how, la regione di Sainte-Croix diventa presto la culla della scatola musicale.
All’epoca il borgo conta appena tremila abitanti, ma le autorità capiscono presto tutto il potenziale economico derivante dalla produzione artigianale della musica meccanica: a quell’altitudine è praticamente impossibile vivere dei prodotti della terra. Fondata nel 1808, la Société d’Horlogerie di Sainte-Croix richiama dalla città i più grandi maestri orologiai. Mentre essi dividono il loro tempo tra l’agricoltura in montagna e il lavoro in atelier, gli abitanti del paese beneficiano del loro prezioso insegnamento. Gli orologi e le scatole musicali che producono ne guadagnano in raffinatezza e precisione. In pochi anni, Sainte-Croix è in grado di concorrere con le grandi Maison di Ginevra.
EVOLUZIONE TECNICA DELLA SCATOLA MUSICALE E SVILUPPO DI SAINTE-CROIX
Nel 1814 François Lecoultre contribuisce in modo decisivo all’evoluzione della scatola musicale. Originario della Vallée de Joux, nella città di Ginevra il maestro orologiaio sostituisce le lame individuali con lame tagliate da uno stesso pezzo di acciaio. Fino ad allora fissate separatamente, le lame appartengono ora ad un unico pezzo. Nasce il pettine come lo conosciamo oggi: il suono diventa più netto, più forte e più piacevole. François Lecoultre dà quindi alla musica meccanica la propria identità sonora.
Questa innovazione si diffonde rapidamente e il carillon continua la propria evoluzione tecnica. L’arte dei fabbricanti di musica meccanica si distingue, a poco a poco, da quella degli artigiani orologiai e la scatola musicale si stacca definitivamente dal mondo dell’orologeria. Sin dal 1825, nella regione di Sainte-Croix, i cilindri sono cementati e la resina con la quale sono riempiti conferisce un migliore ancoraggio alle coppiglie e migliora ulteriormente la sonorità. Intorno al 1830 tutti i pezzi della scatola musicale sono prodotti a Sainte-Croix.
Il paese del Giura è ormai la capitale della nascente industria dei carillon e i pezzi che vi si producono sono esportati in Francia, in Russia e nelle Indie conferendo alla Svizzera una grande reputazione all’estero. Ed è questo il paesino, aperto a tutto il mondo, nel quale Charles Reuge apre nel 1865, il suo negozio di orologi musicali da tasca.
IL TEMPO DELLE MOSTRE E L’AVVENTO DELLE MANIFATTURE
Nella seconda metà del XIX secolo, il carillon conosce uno sviluppo senza precedenti. I pezzi fabbricati a Sainte-Croix superano i confini e i fabbricanti rafforzano la loro visibilità all’estero partecipando alle grandi esposizioni dell’epoca. Nel 1867 tredici fabbricanti di Sainte-Croix si recano all’Esposizione Universale di Parigi.
La scatola musicale di Sainte-Croix è rappresentata anche all’Esposizione Universale di Filadelfia (1876) e a quella di Anversa (1885). Il costo di questi spostamenti è considerevole ma non ferma i fabbricanti. Una trentina di loro è ormai solidamente stabiliti nella regione. La nuova generazione degli artigiani orologiai ha lasciato posto a quella degli operai: le manifatture hanno sostituito i piccoli atelier situati nelle singole case. Nell’epoca dell’industrializzazione, il know-how artigianale non è meno importante e il ruolo degli arrangiatori è fondamentale: i compositori a loro contemporanei come Johann Strauss, Claude Debussy o Gustave Fauré sono fonte di costante ispirazione. Ogni nuovo pezzo beneficia del loro incomparabile talento per adattare le opere musicali sui cilindri e le manifatture non possono fare a meno dell’unicità delle loro competenze.
L’avvento del treno nel 1893, seguito da quello dell’elettricità, contribuisce a fare di Sainte-Croix un polo imprescindibile nell’industria dei carillon.
UN SECOLO TUMULTUOSO PER LA SCATOLA MUSICALE
Durante la Belle Epoque, il fonografo fa concorrenza alla musica meccanica. Di fronte a questa sfida del nuovo secolo, i fabbricanti di Sainte-Croix orientano diversamente la loro produzione: da un lato, le grandi scatole musicali e i cartel; dall’altro, i piccoli movimenti spesso usati per i giochi dei bambini. Si assiste a uno sdoppiamento della storia della musica meccanica.
La Prima Guerra mondiale farà crollare la richiesta delle grandi scatole musicali e sferrerà un colpo terribile ai piccoli movimenti: infatti diverse manifatture devono chiudere. La ripresa, riguardo ai piccoli pezzi, avviene qualche anno dopo, ma la Crisi del 1929 mette fine a questo entusiasmo.
Verso il 1945 inizia una vera e propria epoca per i piccoli movimenti. Essa durerà quasi quarant’anni. Gli ordini arrivano, soprattutto dagli Stati Uniti, ma il numero dei fabbricanti diminuisce: alcuni si raggruppano in laboratori, altri chiudono. A metà degli anni ’80, gli ultimi fabbricanti di piccoli movimenti lasciano questo mercato alla concorrenza asiatica divenuta sempre più incalzante. Da quel momento, a Sainte-Croix, il know-how si concentra sulla fabbricazione di movimenti d’eccezione.
Emblema di un altro secolo, la musica meccanica di prestigio non ha subito trovato il proprio posto all’epoca dei dischi in vinile, dei CD e degli mp3. La passione per gli oggetti meccanici di lusso è tuttavia rimasta intatta. E’ il design moderno che darà nuova vita al carillon, dotato ormai di movimento musicale di alta gamma e divenuto prestigioso oggetto d’arredamento.
LA MUSICA NEL XIX SECOLO, ACQUISTA UNA DIMENSIONE SOCIALE
Tra tutte le arti, la musica è quella che crea maggior compartecipazione tra coloro i qual vi vengono esposti. Tocca la sfera spirituale, l’invisibile ed esprime sentimenti comuni a tutti gli esseri umani. Nelle campagne, le feste danno la possibilità alle persone di aggregarsi e i canti tradizionali ricordano loro che formano un gruppo unito. A Corte, la nobiltà si incontra in occasione di concerti grandiosi e di opere magnifiche.
Dal XV secolo, esistono quindi due tradizioni musicali in Europa. Da un lato la gente semplice canta e danza al suono della musica popolare, di tradizione orale, dall’altro, i nobili si lasciano affascinare dalla musica colta dei grandi compositori, di tradizione scritta. Nel secolo della musica meccanica, questa scissione conoscerà, tuttavia, una nuova evoluzione.
I fabbricanti di musica hanno riunito questi due universi musicali. Nei loro atelier, gli artigiani creano scatole musicali che danno vita all’opera dei grandi compositori classici. Essi entrano così nell’universo della musica colta, quando le loro origini non lasciavano presagire questo destino.
Quanto ai grandi compositori, anch’essi contribuiscono a questa fusione: sono numerosi quelli che integrano la loro musica con i temi popolari. Le Danze ungheresi di Johannes Brahms sono un adattamento di brani musicali locali: la musica popolare sale al rango della musica colta.
GLI UCCELLI
L’ammirazione dell’uomo per gli uccelli risale ai tempi più antichi. A metà del XVIII secolo, ogni grande monarca dell’Europa e dell’Asia possiede una voliera che ospita dei volatili capaci di cantare delle arie famose, imparate grazie a degli organetti. Antenati degli uccellini cantori, questi oggetti meccanici riproducono delle melodie per insegnare il canto a degli uccelli veri.
Pierre Jaquet-Droz, nel 1780, mette a punto il primissimo movimento meccanico di uccellino cantore. Senza saperlo, questo talentuoso creatore di automatismi di La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, ha appena inventato un oggetto che farà epoca.
Nel 1848, Blaise Bontems si installa a Parigi come fabbricante di uccellini cantori. Vero e proprio appassionato di musica, ne affina il movimento meccanico. Per riprodurre più fedelmente il canto degli uccelli, l’artigiano orologiaio dei Vosgi si alza ogni mattina all’alba, e, nelle foreste circostanti, trascorre lunghe ore ad ascoltare il canto di merli, usignoli e fringuelli. Grazie al suo eccezionale senso dell’udito e alla sua notevole conoscenza nell’orologeria, mette a punto un movimento per uccellini cantori che tende alla perfezione, al punto che nel 1867, alcuni visitatori dell’ Esposizione Universale di Parigi scambiano gli automi di Blaise Bontems per uccelli veri.
BLAISE BONTEMS E GLI UCCELLI CANTORI
Le tabacchiere degli uccellini cantori portano il sigillo dell’Imperatore Napoleone III. Nel suo atelier parigino, Blaise Bontems era solito mettere i suoi uccellini in gabbie finemente lavorate. Su richiesta dell’Imperatore, adatta il meccanismo affinché riesca a stare in una tabacchiera. Queste scatole per il tabacco da presa, uniche nel loro genere, vengono offerte ai Generali che si distinguono sul campo di battaglia.
Le tabacchiere, e le gabbie per uccellini cantori faranno crescere la reputazione di Blaise Bontems. Gli affari sono per lui fiorenti e quando suo figlio riprende il suo atelier nel 1881, all’epoca dell’Esposizione Universale, gli uccellini cantori Bontems sono uno dei fiori all’occhiello dell’artigianato francese. Il loro creatore ottiene premio dopo premio, fino a contarne una quarantina alla vigilia della Grande Guerra.
Ai tempi del nipote di Blaise Bontems, gli appassionati di uccellini cantori diventano più rari e si mostrano più esigenti. Negli anni ’50, solo due nomi si affermano ancora quali riferimento agli occhi degli intenditori: la Maison Bontems, a Parigi, e il fabbricante tedesco Eschle.
La Manifattura Reuge volendo (a) perpetuare l’arte della produzione di uccellini cantori diventa l’erede delle attività delle Maison Bontems (1960) e Eschle (1970). Da qual momento sotto i tratti di un design audace a caratterizzare e continuare la tradizione di gabbie di uccellini cantori e di tabacchiere.
REUGE, LA VOCAZIONE DI UNA FAMIGLIA D’ IMPRENDITORI
Charles Reuge nasce nel 1839 a Buttes, un paesino in una valle vicina a Sainte-Croix. Cresce seguendo gli insegnamenti del padre che di professione fa il fabbro. Molto presto, però si appassiona all’orologeria e i seguito alle molte ore passate al lavoro in atelier, diventa maestro nell’arte della creazione di orologi da tasca. Artigiano orologiaio esperto, Charles è anche un imprenditore accorto: si stabilisce a Sainte-Croix nel 1865 e traendo i migliori vantaggi dai vari know-how della regione, Charles intraprende la fabbricazione di orologi da tasca. Da vero e proprio precursore, riesce ad integrare un cilindro e un pettine in miniatura su un movimento orologiero. Questi eccezionali orologi musicali, alcuni dei quali sono abbinati ad un automa, suscitano subito l’ammirazione degli appassionati di orologeria. Egli non deve nemmeno preoccuparsi di crearsi una clientela,dal momento che i pezzi prodotti trovano acquirenti appena assemblati. Eppure gli orologi sono solo un inizio. La famiglia Reuge non ha ancora finito di distinguersi.
Nel 1886, all’età di ventun’anni, Albert Reuge apre un negozio di scatole musicali a Sainte-Croix. Il figlio di Charles, che ha ereditato lo stesso spirito di imprenditore, sa che il movimento musicale messo a punto da suo padre gli consentirà di apporre il proprio marchio sulla storia dell’industria delle scatole musicali. Albert trasforma rapidamente l’atelier di famiglia in una vera e propria piccola fabbrica di carillon. Da questo momento, il destino della famiglia Reuge sarà indissolubilmente legato a quello della Manifattura di scatole.
REUGE, L’INNOVAZIONE COME FILOSOFIA
La scatola musicale conosce i suoi momenti di gloria alla fine del XIX secolo e il nome Reuge non è estraneo a questo successo. All’avanguardia nell’industria della musica meccanica, la Manifattura Reuge ha sempre un’idea innovativa. All’epoca, la maggior parte dei fabbricanti di Sainte-Croix considerava il carillon un oggetto in sé, ma per Reuge, sono le aspettative della clientela a fissare i limiti della fantasia: così i movimenti musicali vengono integrati agli oggetti più curiosi, come portacipria o accendini.
La costruzione dell’edificio che ospita ancora oggi , a Sainte-Croix, la Manifattura Reuge, termina nel 1929. Forte di una lunga tradizione di innovazione, supererà lo scoglio della Grande Crisi senza rinnegare il proprio patrimonio, sviluppando degli oggetti che rispondono alle esigenze più fantasiose dei clienti, Reuge attraversa il tempo e ha successo laddove molti altri falliscono, così per conservare un patrimonio d’eccezione, riprende le attività di alcuni concorrenti che non trovano posto in un XX secolo tumultuoso.
Determinazione, tradizione e immaginazione garantiscono il successo di Reuge. Quando si tratta di dare vita ai grandi movimenti, le competenze uniche dei fabbricanti di musica si riattivano. Rinasce la magia e una volta arrivato il tempo di far entrare il carillon nel nuovo millennio, Reuge utilizza la propria singolare creatività per produrre oggetti radicalmente innovativi. L’estetica si reinventa. Custode di un bagaglio di conoscenza di circa un secolo e mezzo, la Manifattura Reuge si impone come leader incontrastato della musica meccanica.
GUIDO REUGE, LA MAGIA DI UN VISIONARIO
Nato a Sainte-Croix nel 1904, Guido Reuge sarà l’anima della Manifattura. Se la magia della musica meccanica è oggi intatta, è grazie alla sua visione, alla sua energia, alla sua poesia. Ha restituito fasto ai fabbricanti di musica meccanica del XX secolo.
Infaticabile viaggiatore, Guido gira in tutto il mondo per incontrare la clientela; Stati Uniti, Canada, Messico, ma anche Norvegia o Cuba sono alcune delle mete che lo tengono lontano da Sainte-Croix per mesi. Con continui contatti e incontri, sviluppa un senso infallibile per le aspettative della clientela e trova di che alimentare la propria ispirazione creativa.
Creatore geniale, concepisce la maggior parte dei nuovi pezzi tra un viaggio e l’altro, disegna, smonta vecchie scatole musicali e testa nuovi materiali. All’apice della raffinatezza, il movimento Sublime Harmony rinasce sotto l’impulso di Guido. Egli contribuisce al rinnovamento degli uccellini cantori e inizia la ripresa delle Maison Bontems ed Eschle. Ognuna delle sue creazioni comporta un tocco di magia. Un guizzo di sogno che, nonostante la scomparsa dei fabbricanti di musica, crea sempre lo stesso incanto.
KANDAHAR
Il 24 ottobre 1929, crolla la borsa di Wall Street. Il mondo sprofonda in una grave crisi economica. L’industria delle scatole musicali ne risente pienamente, ma grazie alla lungimiranza e all’ingegnosità di Guido Reuge, la Manifattura riuscirà comunque a far fronte a questo periodo difficile, grazie alla diversificazione nella produzione: inizia l’era degli attacchi da sci Kandahar.
Essendo cresciuto a Sainte-Croix, Guido è un buon sciatore sin dall’infanzia. Dal 1927, crea i suoi prototipi di attacchi da sci. Le tante gare alle quali partecipa gli consentono di testarli nelle condizioni più estreme e sicuro della qualità della propria invenzione, capitalizza l’esperienza della Manifattura Reuge e lancia la produzione degli attacchi da sci Kandahar. La prima commercializzazione avviene nel 1931. Il successo è immediato.
Gli attacchi da sci Kandahar sono un’autorità fra gli sciatori ad alto livello. Essi consentono alla Manifattura Reuge di resistere durante gli anni bui. Quando avverrà la ripresa, il know-how è intatto, la tradizione d’innovazione è preservata e la Reuge è libera di ritornare al suo primo amore: l’arte della musica meccanica.
REUGE, L’ELEGANZA CONIUGATA AL FUTURO
All’alba del nuovo millennio, la Manifattura Reuge è l’unico caposaldo della musica meccanica: mantenerne la tradizione, anticiparne i sensi e preservarne la magia è la sua missione.
Il mondo moderno ha bisogno di bellezza, di raffinatezza e di sogno. Le scatole musicali, gli uccellini cantori e gli orologi da tasca sono tutti regali esclusivi che suscitano emozione. Reuge ne ha fatto il cuore della sua attività. Tutta l’eredità della Manifattura si esprime nelle sue creazioni impareggiabili. Quelle che consentono alla musica meccanica di conservare una sua attualità.
La Manifattura Reuge ha potuto cogliere con successo la sfida del III millennio, perché l’innovazione non è l’unica garanzia di prestigio. Circa un secolo e mezzo di tradizione dà un’anima alle sue creazioni, regali esclusivi che solo un numero ristretto di rivenditori autorizzati è abilitato a distribuire.
“REUGE” si scrive oggi in lettere d’argento. Chi si rivolge a Reuge è trasportato nell’universo magico della musica meccanica. Un mondo nel quale autenticità, innovazione e incanto sono le parole d’ordine. Un mondo di eccellenza, d’avanguardia e di fascino. La musica meccanica è un’arte, la Manifattura Reuge l’ha fatta entrare con decisione del XXI secolo.
LA CREATIVITÀ, LA TECNICA E L’ AVANGUARDIA DI REUGE
Coniugando determinazione, tradizione e innovazione, la manifattura ha operato una rivoluzione sia tecnica che estetica. Le nuove creazioni hanno aperto una via fino a quel momento inesplorata: materiali inediti e tecniche originali hanno fatto il loro ingresso nell’universo della musica meccanica. Le linee Lounge e Studio conferiscono un nuovo significato al concetto di scatola musicale.
Con la nuova collezione, i materiali più nobili e le tecniche di lavorazione più avanzate sono messe al servizio dell’eccellenza e le componenti del movimento musicale sono lavorate con tecniche innovative. Precisione assoluta e finitura perfetta consentono ai suoni di uscire dalla scatola rivelandosi con estrema purezza. Essenze di legni preziosi convivono con le materie prime più raffinate in realizzazioni che testimoniano la padronanza tecnica e la creatività di Reuge.
La Manifattura ha sempre avuto un ruolo da precursore, anticipando le aspettative della clientela: l’energia creatrice si concentra in progetti radicalmente nuovi e dall’incontro del tempo e della musica meccanica sono nati oggetti d’avanguardia. Reuge , infatti, ha il suo punto di forza, proprio nella tradizione orologiera svizzera .
LE FASI DELLA FABBRICAZIONE DI UNA SCATOLA MUSICALE
All’interno della Manifattura Reuge, la produzione di una scatola musicale dura più di tre mesi. Durante le fasi di fabbricazione, gli artigiani donano un’anima alle loro creazioni.
La padronanza di mestieri e abilità diverse sono necessarie alla loro elaborazione. Alcune competenze, inoltre, sono specifiche del mondo delle scatole musicali.
ARRANGIAMENTO
L’arrangiatore è colui che trasforma lo spartito in melodia: sono necessarie lunghe ore di lavoro affinché le innumerevoli note di un’aria musicale assumano la forma di una melodia armoniosa.
INSERIMENTO DEGLI SPILLI
Una macchina fora il cilindro formando dei minuscoli fori, secondo la disposizione stabilita dall’arrangiatore. Quindi si procede con l’inserimento degli spilli. Un filo di acciaio, fine come un ago, viene inserito in ciascun foro, per poi essere tagliato per formare una coppiglia.
CONTROLLO
Ogni cilindro è controllato attentamente e minuziosamente: un artigiano verifica con una lente che non manchi nessuna coppiglia e che tutte siano perfettamente dritte. Se ne manca una, la inserisce a mano.
GOMMATURA
L’interno del cilindro è rivestito di resina. Ogni coppiglia è quindi sigillata, a garantirne la qualità. La composizione di questa resina è uno dei segreti della Manifattura meglio custoditi.
STAMPAGGIO
I pettini, i regolatori di velocità dei bariletti, sono stampati in strisce di acciaio o di ottone. Dall’inizio del XX secolo il movimento instancabile di questi stampi produce pezzi di grande precisione.
SPACCAMENTO
La fresa taglia le lame nel blocco d’acciaio del pettine. Creata all’interno della Manifattura, questa macchina dà vita alle lame sotto l’occhio attento dell’artigiano.
TEMPRA
La tempra conferisce durezza al pettine. Riscaldato a circa 800° C, una temperatura estremamente elevata, lo rende né troppo rigido, né troppo elastico raggiungendo così la sua incomparabile sonorità.
SALDATURA
Sotto le lame del pettine destinate ai suoni gravi è colata una massa di piombo. Così appesantite, esse suonano con rotondità e chiarezza. Un artigiano sega quindi a mano il piombo per formare lame indipendenti.
ACCORDATURA
Proprio come un pianoforte, il pettine di una scatola musicale deve essere accordato. Il segreto di una perfetta sonorità è nella vibrazione delle lame. L’artigiano controlla la loro frequenza di vibrazione e guida una mola che conferisce a ciascuna lama la nota giusta.
PIUMAGGIO
Con una lente a binocolo, l’artigiano prende delle piume in kevlar con una pinzetta e le incolla sotto le lame che emettono i suoni gravi. Le piume soffocano le vibrazioni superflue e donano al suono la sua purezza.
MONTAGGIO
Il montaggio dei movimenti musicali è interamente realizzato a mano. Cilindro, bariletto, regolatore di velocità, molla e indicatore di aria sono così assemblati sulla platina. I gesti precisi dell’artigiano danno vita al movimento.
FISSAGGIO
Il fissaggio del pettine è l’ultima delle operazioni di assemblaggio e la più delicata. L’artigiano fissa il pettine davanti agli spilli, né troppo vicino né troppo lontano e, affidandosi all’esperienza e al suo orecchio musicale, ottiene il suono perfetto.
INSERIMENTO NELLA SCATOLA
Dopo un ultimo controllo, il movimento deve prendere posto nel suo scrigno. L’artigiano della Manifattura racchiude il coperchio della scatola con emozione, perché conosce la sensazione di meraviglia che darà a colui che l’acquisterà.
I MOVIMENTI A 144 LAME
I movimenti musicali della Manifattura Reuge beneficiano dell’inestimabile patrimonio dei fabbricanti di musica. Essi sono oggi prodotti nel rispetto di un’arte secolare: infinita ricchezza delle melodie, assoluta precisione della fabbricazione ed eccezionale finitura dei componenti. Questo è il segno di riconoscimento dei movimenti musicali Reuge, dai 5.000 spilli di un cilindro di un movimento Cartel Inter con campane, fino alla vite in acciaio azzurrato che fissa un pettine a 36 lame.
Con 4 melodie per cilindro, il movimento Cartel è per la musica meccanica quello che il tourbillon è per l’orologeria. Una meraviglia di precisione e di complessità che si declina in tre versioni. Dotato di un meccanismo a carica speciale, il Cartel consente di accedere al ricco repertorio della musica classica grazie ai suoi 3.800 spilli. Valorizzato da un sistema di bariletti a catena, il Cartel Fusée conferisce al cilindro una velocità di rotazione perfettamente costante, fino ad esaurimento della riserva di carica. Per quanto riguarda il Cartel Inter con campane e tamburo, i suoi cilindri intercambiabili suonano concerti, opere o sinfonie come una vera e propria orchestra sinfonica.
Il Sublime Harmony è il movimento musicale delle grandi arie classiche. L’accordatura di ognuno dei due pettini a 72 lame è unica. I fabbricanti di musica hanno elaborato questa tecnica particolare, per cui l’arrangiatore ha a disposizione un gran numero di note per far suonare i capolavori dei grandi compositori. Sollevate da circa 2.200 spilli, le 144 lame di un Sublime Harmony producono un incantesimo musicale incomparabile. 3 melodie per cilindro, note cristalline, suoni rotondi: una sublime armonia.
72 o 36 LAME, UN MONDO DÌ MUSICA
Il movimento a 72 lame è il cuore della collezione Reuge. Esso è interamente assemblato a mano negli atelier della Manifattura. La perfezione del cilindro riporta all’età d’oro della musica meccanica che evoca il periodo nel quale gli artigiani, alla luce di una finestra, inserivano a mano ogni spillo nel cilindro (tre melodie per il singolo movimento, quindici per quello intercambiabile). L’inesauribile repertorio classico e la tradizione della Manifattura Reuge sono riuniti in un unico meccanismo.
Gli artigiani hanno pensato a coloro che sono animati dalla passione per la musica e hanno messo a punto il movimento intercambiabile: esso comporta un ingegnoso dispositivo per il cambiamento del cilindro. Due leve lo liberano e mantengono l’asse del nuovo cilindro nella posizione corretta. L’orizzonte musicale si apre quindi verso altre opere magnifiche: grandiose ouverture di opere, valzer maestosamente orchestrati, minuetti arrangiati con raffinatezza, la trascrizione di tutto un mondo di musica attraverso un singolo movimento.
Declinata in 36 lame, l’arte della musica meccanica prende forma da un movimento minuziosamente eseguito. Le arie più celebri di Wolfgang Amadeus Mozart, Antonio Vivaldi o Johannes Brahms si riconoscono dai primi istanti, non appena gli spilli sfiorano le lame del pettine. Gli appassionati di musica ascoltano instancabilmente le loro melodie preferite sul movimento a 36 lame.
IL MOVIMENTO CONTEMPORANEO E L’ATTUALITÀ DELLA SCATOLA MUSICALE
Nel 2003 è iniziata una vera e propria rivoluzione all’interno della Manifattura Reuge. Il movimento musicale ha conosciuto una trasformazione sia tecnica che estetica. Pettine e cilindro, da sempre i pezzi principali della scatola musicale, si ritrovano oggi in un panorama totalmente nuovo.
Il movimento contemporaneo brilla ora di un’audace luce metallica. Le viti in acciaio azzurrato contrastano delicatamente con le superfici lucide. Ispirandosi all’Alta Orologeria, Reuge ha creato e sviluppato uno speciale decoro Gates de Genève, conferendo alle platine una delicata ondulazione. Il rubino, che orna il regolatore di velocità, è una testimonianza discreta delle centinaia di ore di ricerca necessarie allo sviluppo del movimento contemporaneo. Un bariletto e un pulsante di accensione in stile completamente nuovo aggiungono raffinatezza a questo armonioso insieme.
Lo scintillio dorato del movimento tradizionale mette in luce il genio dei fabbricanti di musica. Risultato di anni e anni di studio, oggi è prodotto secondo le regole della loro arte. Cilindro in ottone lucido, bariletto stampato e recante il logo (REUGE), oltre 80 componenti assemblati a mano. Quando le note di una melodia suonano su un movimento tradizionale, giunge all’orecchio la magia di un secolo e mezzo di storia.
L’EBANISTERIA E IL SEGRETO DELLA RISONANZA
Il movimento musicale Reuge, frutto della perfezione meccanica e della magia acustica è elevato al rango di opera d’arte nel momento in cui trova posto dentro a uno scrigno sontuoso, che funge da vera e propria scatola di risonanza. Nobili nei materiali, raffinate nelle esecuzioni, le scatole Reuge sono intramontabili nello spirito,perché traggono la loro forza dalle capacità uniche degli ebanisti e intarsiatori che lavorano all’interno della sua Manifattura.
Gli ebanisti, grazie alla loro lunga esperienza, selezionano le più belle qualità di alberi in base all’odore, al fruscio e alla vibrazione. Li controllano meticolosamente prima di utilizzarli e riparano, se necessario, le parti più delicate come le venature e i nodi del legno, testimoni del tempo che passa.
Le scatole musicali Reuge sono un invito al viaggio, alla scoperta di orizzonti lontani grazie alle diverse provenienze dei legni utilizzati: l’acacia dell’Africa sorprende per le sue nervature stilizzate; la radica d’amboina delle Indie gioca con i suoi riflessi dal rosso bruno al giallo rosato; il legno di rosa del Brasile inebria con il calore delle sue tonalità; il cedro del Libano seduce con il suo odore affascinante così caratteristico; la radica di noce della California affascina per la profondità della sua venatura violacea.
La fabbricazione delle scatole è eseguita nel pieno rispetto della tradizione, tanto da diventarne un simbolo grazie alla sempre più alta qualità acustica che si riesce ad ottenere. Così, per esempio, l’abete è utilizzato per la fabbricazione del doppio fondo di alcune scatole, al fine di ottimizzare la risonanza del movimento musicale.
L’INTARSIO ARTISTICO, UN UNIVERSO DI MINUZIOSITÀ
L’intarsio, un’arte secolare, richiede capacità rare che gli artigiani Reuge coltivano con passione e rigore. La qualità e la raffinatezza della loro arte svelano un universo nel quale dominano silenzio e minuziosità, che riproduce temi originali attraverso la delicata armonia dei legni, unendo il biondo del miele alle sfumature scure delle varietà lignee più rare.
Il lavoro dell’intarsiatore si svolge in tre tempi. Tutto inizia con un disegno, che deve essere il più preciso possibile in quanto funge da guida per le fasi successive. Ogni pezzo del disegno è numerato e gli sono attribuiti un tipo di legno ed un tipo di finitura. A questo punto inizia una triplice operazione molto delicata: il taglio, il montaggio e l’incollatura del legno. L’intagliatore, con la perizia di un chirurgo, taglia con un seghetto sottilissimo i pezzi più piccoli, il cui spessore raramente supera i 0,7 mm. Questo puzzle, composto talvolta da più di 1.800 pezzi e da 30 essenze di legno, diventa l’elemento base di un caleidoscopio di consistenze e sfumature di colori. La maggior parte dei pezzi è quindi immersa nella sabbia rovente, per creare le ombreggiature che danno vita all’insieme.
Inizia quindi l’assemblaggio del puzzle, un’operazione molto emozionante, che richiede una concentrazione assoluta. Ciascun pezzo è posizionato singolarmente e rivela a poco a poco lo splendore della decorazione ornamentale. L’insieme dell’intarsio è messo sotto pressa per garantire una perfetta tenuta della colla nel tempo. La pomiciatura e la verniciatura dell’insieme, ultime operazioni realizzate a mano, danno vita alla sublime arte dell’intarsio.
GABBIE, TABACCHIERE E SVEGLIE, IL SEGRETO DEGLI UCCELLINI CANTORI
Uccellini multicolori dal piumaggio vivace e dal cinguettio melodioso si animano in belle gabbie, si camuffano nelle tabacchiere riccamente decorate o spuntano dalla sommità di sveglie. Che cosa vi è di più affascinante di questa meccanica? Essa imita alla perfezione il canto armonioso e i movimenti graziosi degli uccelli. Oggi, la magia continua grazie alla Manifattura Reuge, unica azienda al mondo che realizza uccellini cantori di alta gamma e che perpetua nel tempo questa straordinaria tradizione.
Gli uccellini cantori Reuge danno vita a oggetti eccezionali. Finemente lavorate, le gabbie attualizzano la tradizione di precisione ed eccellenza cara a Blaise Bontems. Creazioni meccaniche rare, le tabacchiere appartengono al mondo incantato degli automi. Nate dall’incontro del tempo e della musica meccanica, le sveglie dimostrano tutta l’attualità di questo patrimonio unico.
Interamente assemblato a mano, il movimento dell’uccellino cantore è composto da oltre 250 pezzi. Nel suo cuore si trova il tamburo del bariletto, al suo interno, la molla che lo fa funzionare mentre all’esterno, le corone finemente dentate che azionano le camme. E’ il gioco complesso di queste parti che costituisce il segreto degli uccellini cantori: alcune camme azionano il soffietto che immette l’aria nel fischietto e produce il canto, altre azionano l’uccellino che apre il becco, sbatte le ali e gira su se stesso.
GLI UCCELLINI CANTORI, LA GRAZIA UNITA ALLA MAGIA
L’artigiano assembla con passione il meccanismo degli uccellini cantori, concepito quasi due secoli fa. Munito di una lente a binocolo, con gesti precisi e rigorosi, monta i circa 250 pezzi che costituiscono il movimento. Ruotismi, molle, camme. A uno a uno, ciascun pezzo prende posto nell’insieme. Con pazienza e minuziosità, l’uccellino cantore prende vita. Dopo aver terminato la regolazione, esso produce un canto così preciso che imita in modo così perfetto il fischio di un uccellino vero da renderlo facilmente confondibile.
L’automa dell’uccellino è animato da un movimento composto da 25 pezzi. Solo l’applicazione del piumaggio sull’uccellino richiede quattro ore di minuzioso lavoro. Con l’ausilio di una piccola pinza, l’artigiano veste l’uccellino, seleziona ogni piuma per il colore, la consistenza, la brillantezza, quindi la taglia e la incolla sull’automa. Prima la coda, poi le ali, quindi il corpo dell’uccellino e infine la testa, alla quale sono riservate le piume più sottili. Ogni uccellino è unico e reca il tocco del suo creatore.
L’assemblaggio, la regolazione e il piumaggio sono terminati. Ora l’uccellino deve essere inserito in una magnifica gabbia, una preziosa tabacchiera o una sveglia moderna. Con particolare attenzione, l’artigiano della Reuge posiziona nello scrigno il movimento che lo animerà. Nelle sue mani, questo automa diventa l’anima di un oggetto meccanico d’eccezione.
L’INCONTRO DEL TEMPO E DELLA MUSICA MECCANICA
La manifattura fa rivivere il patrimonio di Charles Reuge attraverso orologi da tasca d’eccezione, rendendo omaggio ad una tradizione orologiera tra le più antiche: gli orologi con automi. A differenza di un orologio classico, questo segnatempo, assemblato da un maestro orologiaio di Sainte-Croix, esprime tutta la personalità del suo ideatore. Attraverso le sue creazioni Reuge ha apposto la sua firma nell’universo dell’orologeria.
Guido Reuge teneva in modo particolare agli orologi da tasca musicali ad automi e desiderava riunire le competenze degli orologi al know-how della Manifattura. Immaginava, insomma, l’incontro del tempo con la musica meccanica. Integrare cilindro e pettine degli automi con una melodia a pezzi di orologeria impareggiabili: una combinazione di tecnica e di musica.
L’originalità degli orologi da tasca automi Reuge sta nei personaggi finemente cesellati che li animano. I ruotismi complessi del movimento orologiero guidano i gesti di questi piccoli personaggi animati. Scene di vita affascinanti che elevano gli orologi da tasca al rango di oggetti unici. Tutti istanti magici, accessibili con una semplice pressione sul pulsante che avvia il grazioso movimento degli automi.
L’ARTE DELLA MUSICA MECCANICA
Da quasi un secolo e mezzo la musica meccanica della Manifattura Reuge suona e continua a colpire l’anima della gente. La stessa gente che, grazie a Reuge, ricorda i suoni familiari dell’infanzia a dispetto del tempo che passa, sapendo che la melodia incantata di una scatola musicale sarà sempre lì.
Attraverso questi suoni, una donna ritrova serenità dopo una giornata di lavoro così come un uomo ritrova la calma assoluta unendo alla dolce melodia il delicato profumo dell’incenso. Un bambino, tranquillo, sogna accanto a una scatola musicale, come rasserenato da un abbraccio della mamma. Un’anziana signora dimentica il peso degli anni, mentre il suo animo danza al suono della musica.
Anno dopo anno, Reuge si trova al punto d’incontro di storie di vita straordinarie. La Manifattura è all’origine non solo di questa musica così sorprendente, ma anche dell’effetto così particolare che la musica stessa produce.
La nuova epoca non ha soltanto vestito di nuovo i suoni antichi, ma ha anche sollevato la domanda “perché”? Perché una scatola musicale calma le persone nel loro intimo? Che cosa succede esattamente? I suoni ascoltati oggi potranno ancora abbellire, facilitare, calmare o arricchire la vita durante i prossimi cent’anni?
Potrà la scatola musicale – il lettore mp3 dell’inizio del secolo scorso, il lettore mp3 del futuro – rendere migliore la qualità della vita e più sofisticata perché produce più di un genere di musica? Reuge la crea. Sta a voi ascoltarla!